Un corridore portoghese non ha contestato la sanzione in quella che è l’ultima di un apparente aumento delle misure antidoping da parte dell’UCI utilizzando il passaporto biologico.

Squalifica di 4 anni nell’ultimo caso di doping con passaporto biologico del ciclismo

L’UCI ha confermato un divieto di quattro anni nell’ultimo caso del passaporto biologico. (Foto: Tim de Waele/Getty Images)

Aggiornato il 17 dicembre 2025 11:06

IL UCI ha confermato il divieto di gareggiare nell’ultimo caso di doping che ha coinvolto il passaporto biologico dell’atleta programma.

Il corridore portoghese António Carvalho Ferreira sarà messo da parte per quattro anni dopo che le autorità antidoping hanno identificato anomalie inspiegabili nel suo profilo biologico in più stagioni, ha confermato mercoledì l’UCI.

L’UCI ha affermato che Ferreira ha commesso una “violazione delle norme antidoping comportante l’uso di una sostanza e/o metodo proibito”, sulla base di marcatori biologici anomali registrati nel 2018, 2023 e 2024.

Il periodo di ineleggibilità di Ferreira durerà fino al 3 novembre 2029. Ferreira – che ha ricevuto una squalifica provvisoria il mese scorso – non ha contestato le accuse.

La sanzione di Ferreira si aggiunge ad una lista crescente di casi di passaporti biologici avviati negli ultimi mesi.

Il passaporto biologico, introdotto più di dieci anni fa per tenere traccia delle variazioni a lungo termine nei profili del sangue e degli steroidi di un atleta, è uno degli strumenti di applicazione della normativa più controversi nel ciclismo.

Consente alle autorità di perseguire casi senza un test antidroga positivo quando i dati suggeriscono anomalie nei marcatori biologici. Molto spesso veniva utilizzato per eseguire test mirati contro ciclisti sospetti.

Recentemente, tuttavia, si è assistito a una rinascita come strumento di applicazione della legge, a seguito di una serie di casi di alto profilo, tra cui quello di un pilota del WorldTour Oier Lazkanoche è stato rilasciato dalla Red Bull-Bora-Hansgrohe per domande sul periodo precedente al suo ingresso in squadra.

La settimana scorsa, Unibet Rose Rockets ha licenziato un pilota in circostanze simili, anche il cui caso era anteriore all’ingresso nella squadra.

COME Velo segnalato il mese scorso, dicono le fonti molte squadre non controllano più i dati del passaporto e le cartelle cliniche con lo stesso rigore di una volta durante il reclutamento, apparentemente appoggiandosi maggiormente alla supervisione dell’UCI e dell’ITA.

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