“Non ho mai usato sostanze dopanti o metodi proibiti”, afferma l’ex concorrente della Movistar Oier Lazkano, man mano che emergono ulteriori dettagli.
Oier Lazkano (a sinistra, Team Movistar) prima di una tappa della Vuelta a España 2024 (Foto: Dario Belingheri/Getty Images)
Pubblicato il 2 novembre 2025 09:28
Alcuni giorni dopo l’annuncio della sua sospensione per problemi con il passaporto biologico, Oier Lazkano ha rotto il silenzio e ha insistito sulla sua innocenza.
“Non ho mai usato sostanze dopanti o metodi proibiti”, ha detto il pilota spagnolo in un comunicato diffuso sabato.
“Sono un atleta pulito e una persona integra”.
IL L’UCI lo ha annunciato giovedì che “anomalie inspiegabili” nel suo passaporto biologico dell’atleta erano state rilevate tra il 2022 e il 2024.
In quel periodo era con il Team Movistar, ma in questa stagione si è trasferito alla Red Bull-Bora-Hansgrohe con un contratto triennale. Ha disputato solo 15 giorni di gare, di cui la Parigi-Roubaix è stata il suo ultimo evento.
Il passaporto biologico tiene traccia dei principali marcatori biologici nel tempo nel tentativo di identificare i segni indiretti del doping. Un gruppo di esperti indipendenti emette quindi una decisione e possono seguire sospensioni.
Il Team Movistar ha rivendicato questa settimana di non essere stato informato della potenziale violazione da parte dell’UCI. Tutti i controlli a cui è stato sottoposto “da parte delle diverse organizzazioni nazionali e internazionali, nonché interni alla squadra stessa hanno dato esito negativo”.
Ciò rende “materialmente impossibile conoscere, o anche solo intuire, qualsiasi anomalia come quella ora presentata nella procedura aperta dall’Unione ciclistica internazionale”.
Tuttavia la reputazione della squadra ha subito un secondo colpo quando l’UCI ha annunciato questa settimana che Vinicius Rangel Costa era stato sospeso per tre errori di localizzazione in un periodo di 12 mesi. Il pilota brasiliano è stato con la Movistar negli stessi tre anni di Lazkano.
Gli è stata comminata una squalifica di 20 mesi.
Per quanto riguarda Lazkano, la sua squalifica per ora è provvisoria. Il 25enne si è impegnato a lottare per dimostrare la sua innocenza con “tutte le azioni necessarie” e ha detto di confidare “nella verità e nella giustizia sportiva.
“Continuerò, con determinazione e trasparenza, a difendere il mio nome e la mia dignità professionale. La mia carriera è stata costruita sull’impegno, sulla dedizione, sull’onestà e sul duro lavoro.”
Sequestrati oggetti personali

Secondo il quotidiano spagnolo El País, il suo telefono, il suo laptop e i suoi dati personali erano presenti sequestrati dalle autorità antidoping ad Andorra in aprile.
Si dice che quattro “eventi” siano stati segnalati nel suo passaporto biologico e che durante il periodo in questione abbia lavorato con il pilota precedentemente squalificato Leonardo Piepoli.
La Red Bull-Bora-Hansgrohe lo ha licenziato dalla squadra questa settimana, ponendo fine a quello che doveva essere un contratto triennale.
